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Vivo tra i castagni e le montagne. Amo la natura in ogni sua espressione e ricerco una vita consapevole, deliberata, semplice ed a suo stretto contatto.

Blog

Presentazione <2023-05-22 lun>

Qualche anno fa ho deciso di abbandonare una carriera lavorativa convenzionale appena avviata per ricercare la semplicità, l'intenzionalità delle azioni quotidiane ed il contatto con la natura. Perciò ora vivo in montagna circondato da castagni, nella casa delle vacanze di quando ero bambino ed adolescente, dove ho sempre provato estremo piacere a svolgere attività semplici come il giardinaggio e la manutenzione del bosco.

Su questo blog condividerò riflessioni personali, letture, attività e sopratutto i progetti a cui mi sto dedicando. Nonostante un blog possa essere visto ormai come un mezzo obsoleto, per me ha il giusto grado di intimità, facilità d'uso e immediatezza per condividere le mie idee ed attività. E contrariamente agli altri canali delle reti sociali, il blog è lento ed i suoi contenuti non vengono sovrastati da flussi infiniti ed inesorabili di informazioni superflue; perciò si può provare a trattare temi più seri.

Uno di questi è il recupero del castagneto del nonno a cui sto lavorando da due mesi. Il progetto si prefige di riqualificare il castagneto che circonda casa mia e che sta passando un momento non semplice. Ad ogni primavera un'inestimabile castagno non si risveglia e lascia un vuoto incolmabile. Non solo queste piante hanno rappresentato fonte di cibo e sostentamento per molte famiglie nel corso dei secoli, ma contribuiscono a dare identità alle vallate cuneesi. Ora che ho cambiato vita, posso finalmente prendermi cura di questo piccolo tesoro per lasciare in eredità alle generazioni che verranno un castagneto rigoglioso. Qui di seguito tratto i dettagli del progetto.

Progetti

Recupero del castagneto del nonno   castagneto

Un castagneto ahimè un poco trascurato e vittima delle piaghe che questa specie arborea si porta dietro.

Primo intervento <2023-05-22 lun>

La situazione di partenza

Il bosco ha accusato negli ultimi vent'anni diversi colpi dovuti alle 3 piaghe del castagno: la cinipide, il cancro e il mal d'inchiostro. Queste tre patologie hanno causato ingenti morie di castagni secolari lasciando il bosco scarno, mentre una eccessiva pulizia del sottobosco protratta negli anni e condotta con mezzi pesanti ha trinciato piantini e compattato il terreno rendendolo arido senza permettere ai castagni di propagarsi.

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Figura 1: Il versante del castagneto che ha più sofferto

L'anno scorso ho trapiantato alcuni piantini di castagno trovati nel bosco in luoghi in cui non sarebbero potuti crescere al meglio, tentando di dar loro una miglior vita. Li ho protetti dalle bocche dei caprioli e dalle zanne dei cinghiali e adesso alcuni di questi sono cresciuti.

Da dove nasce questo progetto

Quest'anno però sono più che determinato a recuperare il castagneto del nonno con l'intento di portarlo allo splendore di quando ero bambino e lasciarlo alle generazioni a venire. Questo progetto nasce dalla tristezza e dalla frustrazione di vedere questo piccolo appezzamento ogni anno subire perdite di castagni dal valore inestimabile.

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Figura 2: Il vuoto lasciato da un castagno secolare e la resistenza di un esemplare non più giovanissimo

I miei genitori putroppo non hanno mai dimostrato interesse nella faccenda tantomeno lungimiranza di piantare nuovi castagni in sostituzione a quelli seccati. Seppur sia vero che la crescita dei castagni sia lenta e si sia disincentivati dalla paura di non fare in tempo a vederli già cresciuti, un esemplare di una decina di anni mostra un portamento già considerevole. Se non si interviene per questo timore allora non si pianterebbero più alberi!

Il progetto

Dopo innumerevoli ricerche a riguardo delle malattie che affliggono i castagni sono giunto alla personale conclusione che un intervento di rimboschimento incentrato sull'aumento della biodiversità sia essenziale per ricostruire il miglior habitat di queste meravigliose piante.

  • il fatto di avere solo castagni li designa come unici bersagli da eventuali parassiti, altre specie potrebbero fungere da esca.
  • introdurre altri alberi come ad esempio il sorbo degli uccellatori attirano l'avifauna ovvero ottimi predatori di insetti e parassiti.
  • un impianto ad alta densita permette un maggior accumulo e mantenimento di acqua per fronteggiare le siccità.

Quindi ho trovato che l'approccio dell'agricoltura sintropica rispecchia molto le mie credenze e valori. Questa tecnica particolarmente utile in casi di riforestazione suggerisce di mettere a dimora assieme alla specie climax (in questo caso il castagno) altre piante che durante il periodo della crescita contribuiscono a ricreare il miglior habitat per la nostra coltura. Le piante "accessorie" attraverso una potatura frequente e lasciando il materiale organico al suolo contribuiscono a concimare le piante climax. In alcuni casi si fa uso di sovescio attorno alla base della coltura.

L'intervento

L'appezzamento presenta alcuni alberi diversi dai castagni come ciliegi selvatici e noci, perciò, essendo contrario ad abbattere immediatamente le specie che non rientrano nel piano, adatto il progetto alla mia casistica provvedendo alla messa a dimora di alcuni piantini di castagno in prossimità delle piante che in futuro saranno abbattute.

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Figura 3: Diversi noci hanno preso il sopravvento

Ho piantato 30 castagni i quali saranno oggetto di innesto il prossimo inverno, tuttavia alcune piante necessitano prima di forti raddrizzamenti. A questi sono stati affiancati dei sorbi montani, degli uccellatori e ciavardello, degli aceri montani e ricci, delle betulle e agrifogli. Mentre sono state piantate anche delle specie più arbustive a distanze più contenute.

Scelta delle piante di supporto

La scelta delle specie arboree ed arbustive di supporto non è stata improvvisata, ma mi sono avvalso di un documento redatto dalla Regione Piemonte dove sono riportate le specie autoctone e le rispettive presenze locali.

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Figura 4: 104 nuovi piantini direttamente dal vivaio

Il fatto di integrare i castagni con altre specie dona al progetto un'ulteriore dimensione al progetto al fine di propagare specie che nel tempo sono state estirpate i cui legni venivano impieghati in lavori artigianali ed i frutti impiegati in cucina.

Auspici

La fatica e la dedizione è stata tanta e spero che possano dare i loro frutti. Al di là dell'approccio spero che i castagni messi a dimora possano ridonare lo splendore al castagneto del nonno e possano trovare l'armonia con quelli più anziani.

Il lavoro non finisce qui

Nonostante la grande fatica il lavoro è appena iniziato, ora arriva la parte più difficile e delicata. L'impianto necessiterà di una cura ed attenzione costante per i primi 5 anni e sarà mia premura aggiornare questo scritto con eventuali sviluppi. Ci sono, in particolare, alcuni aspetti che vorrei coprire nei prossimi mesi:

DA FARE Risultato dopo due anni
DA FARE Censimento piante e frutti

Aggiornamenti <2024-05-31 ven>

Situazione attuale

Al momento almeno sei dei piantini messi a dimora nell'aprile 2023 sono morti: alcuni sono stati rosicchiati dai caprioli, altri sono seccati per conto loro. Questi verrano rimpiazzati con altri d'esubero.

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Figura 5: Castagno piantato in aprile 2023 al quale ho pennellato della calce per proteggere il tronco da parassiti

Un albero di marroni, già malaticcio, è caduto segnando l'ennesima perdita. L'approccio "sintropico" che ha previsto la messa a dimora oltre ai castagni di altre specie autoctone è stato messo a dura prova dalla selvaggina. Non mi è stato possibile proteggerle con reti metalliche come ho fatto con i castagni per motivi di tempo e denaro rimanendo quindi prede facili dei caprioli.

Innesti

Nel mese di aprile, durante il periodo di luna crescente, ho effettuato qualche innesto a corona su porta innesti antecedenti alla riforma dell'aprile 2023. Al momento solo uno di questi ha attecchito, essendo ormai a fine maggio non ci sono praticamente più speranze per gli altri. Le temperature di fine aprile/inizio maggio non hanno di certo facilitato l'attecchimento delle marze nel suo porta innesto complice anche una qualità di quest'ultimi al limite vista la presenza di malattie come il cancro corticale.

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Figura 6: L'unico innesto che ha preso!

I piantini messi a dimora nell'aprile 2023 risultano ancora troppo piccoli e fragili per affrontare un tale disturbo, preferisco aspettare ancora una stagione.

Operazioni di manutenzione

A giorni, meteo permettendo, procederò con lo sfalcio del sottobosco facendo attenzione a preservare quei piantini di castagno selvatico che nella primavera hanno germinato, così da lasciare che si formi una riserva per provvedere a un futuro innesto. Oltre alle operazioni di manutenzione ordinarie vi sarebbe la necessità di tagliare quelle piante come ciliegi selvatici, frassini e roveri che tolgono luce ai castagni da frutto. Un impianto con una densità arborea minore non solo permette agli alberi una maggiore vigoria ma riduce la caduta di biomassa quali rami e foglie da ripulire in fase di manutenzione.

Autosufficienza   autosufficienza

Orto   orto

Quest'anno, dopo innumerevoli rimandi, ho iniziato a fare l'orto; non potevo scegliere un anno peggiore. La porzione di terreno designata ha richiesto una prima aratura poichè il terreno non essendo mai stato lavorato era molto duro. Successivamente ho cosparso su tutta la superficie una generosa dose di letame per nutrire il terreno ed inoculare microrganismi ed infine ho fresato il tutto. Sebbene a primo impatto possa apparire una semplice successione di mansioni ben nota a tutti coloro che vivono la campagna, il meteo di questa primavera mi ha dato molto filo da torcere: le forti piogge e le basse temperature mi han fatto tardare di molti giorni le previsioni di semina.

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Figura 7: Ho delimitato il perimetro lungo 50m con un nastro segnaletico

Una volta che le lavorazioni con i mezzi "pesanti" sono state ultimate, ho provveduto a recintare il perimetro per impedire l'accesso ai caprioli e cinghiali che pascolano felicimente nel mio giardino. Per far ciò ho optato per dei pali di castagno provenienti dalla vallata accanto di diametro variabile 6/8 cm ed alti 2,5 m al quale ho distrubuito della catramina per i primi 60 cm, ovvero la porzione interrata. Inoltre, ho reperito 50 m di rete pastorale alta 2 m con maglie annodate, anche questa rustica ma di bell'impatto visivo e mi sono autoprodotto un cancelletto formato da assi di castagno.

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Figura 8: Cancelletto realizzato con degli assi di castagno proveniente dalla vallata accanto

Uno dei motivi per cui non ho iniziato l'orto l'anno scorso era il timore di non riuscire a trovare una soluzione da un buon senso estetico. La maggior parte degli orti che si incontrano non sono belli da vedere, vengono impiegati materiali di recupero non sempre esteticamente appaganti, mentre io cercavo una soluzione che non andasse a rovinare il mio giardino, bensì ad abbellirlo. Penso di aver trovato un buon compromesso, quantomeno mi soddisfa.

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Figura 9: Ho affittato una mototrivella per effettuare i buchi ed interrare i pali

Alle volte basta una ricerca più attenta per trovare dei materiali più belli allo stesso prezzo o addirittura a miglior mercato. Ad esempio quanto sono brutte quelle reti a maglie libere verdi e plastificate? Oltretutto non serve una rete a maglie così fitte, con 150€ ho trovato 50 m di rete che svolge agregiamente il suo compito senza farsi notare troppo.

Per quanto riguarda il sesto d'impianto mi sono ispirato al metodo bio-intensivo di Jean-Martin Fortier ovvero aiuole rialzate larghe 75 cm e camminamenti larghi 45 cm.

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Figura 10: Ho iniziato a formare delle aiuole lunghe quanto il lato dell'orto mantenendolo sufficientemente strette da poter balzare da un camminamento all'altro senza danneggiare le piante

Per la fornitura di piantini mi sono rivolto ad un vivaio del paese accanto. Qui di seguito elenco le specie piantate e seminate.

Specie Varietà Quantità
Pomodoro San Marzano 18
Pomodoro Cuore di bue 12
Zucchino Chiaro da palo 12
Lattuga Gentilina 9
Cipolla Tropea rossa tonda 24
Cipolla Dorata di Bologna 20
Cipolla Bianca tonda 20
Melanzana Tonda ovale 8
Peperone Rosso Gagio 4
Basilico Zeus 12
Broccolo Green magic 20
Porro Gigante 24
Sedano Verde 16
Sedano Dorato 16
Prezzemolo Comune 12
Rucola Selvatica 9
Bietola Rossa 6
Fagiolino Nano 48
Zucca Marina di Chioggia 3
Zucca Violina 3
Melanzana Striata 4
Cavolo Cappuccio 12
Melone Retato 8
Cetriolo Da sottoaceto 4
Peperoncino Topepo rosso 4
Peperoncino Calabrese 4
Bietola Costa bianca 18
Lattuga Cappuccio verde 9
Radicchio Treviso precoce 9
Cavolfiore Punto verde 6
Finocchio Leonardo 36
Anguria   4
Cetriolo   8
Cavolo Verza 12
Peperone Rosso 6
Peperone Giallo 6
Carota Nantes  
Fagiolo Borlotti  

Al momento sto abbeverando i piantini attraverso una gomma allacciata all'acquedotto, ma disponendo di un pozzo, seppur distante, sto pensando ad un modo semplice ed economico per costruire un impianto di irrigazione a goccia.

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Figura 11: Primi trapianti
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Figura 12: Orto al completo ed al lavoro